Giovanni della Rovere

Rievocazione storica: come nasce

Nel 1474 Giovanni della Rovere, nipote del Papa Sisto IV, diventa Signore di Senigallia e del Vicariato di Mondavio. La concessione di questi territori era avvenuta per consentire al Pontefice di trattare da pari a pari il matrimonio, che avrebbe unito la Casata dei Della Rovere con quella dei Montefeltro. Giovanna, figlia di Federico, creato Duca nello stesso anno, avrebbe sposato il diciassettenne nipote del Papa.

La concessione del Vicariato di Mondavio era particolarmente importante, perché il suo territorio univa la Signoria di Senigallia al Ducato Urbinate. La Rievocazione Storica ricorda il fastoso corteo che si mosse da Urbino per la presa di possesso ufficiale dei nuovi possedimenti rovereschi e ripercorre, con rigore storico, le tappe che sottolineano quella che possiamo definire una vera e propria festa. Accompagnato dal suocero, il Duca Federico e dai maggiori esponenti della corte, Giovanni arriva a Mondavio. Nell’ultimo tratto del percorso gli erano andati incontro alcuni tra i principali rappresentanti della comunità mondaviese, mentre alla porta principale della città lo accoglievano le autorità cittadine per richiedergli nuovi capitoli che il Signore avrebbe dovuto redigere in comunione con la Sua gentile consorte, come atto di benevolenza verso i suoi sudditi.

Nell’anno 1476 verranno pubblicati i Capitoli della Illustrissima et Eccellentissima Madonna Madonna Giovanna Feltria de Ruvere Prefectissa de Roma per lo bono Regolamento della Comunità de Mondavio”. La comunità offriva al Signore una manifestazione che rievocava le antiche tradizioni del paese ed alcune gare di abilità in cui si cimentava la gioventù del loco. Ogni anno, da allora, anche in forme diverse, in Agosto Mondavio rievoca questo episodio felice della sua storia, perché a Giovanni Della Rovere esso deve per mano di Francesco di Giorgio Martini, la costruzione della sua importante Rocca, massima espressione delle fortificazioni militari del primo rinascimento italiano.

Motivazione culturale

La memoria delle tradizioni locali contribuisce alla formazione dell’identità personale e del senso d’appartenenza ad una comunità, accresce l’amore per la propria terra, favorisce l’inserimento nella realtà locale, migliora l’aspetto economico, partecipa al mantenimento dei beni culturali ed architettonici. La “Caccia al Cinghiale” con il Banchetto, i Sapori nelle Taverne, Il Giardino del Cortigiano, il Bivacco, i Corteggi, le Gare di tiro con l’Arco e con la Balestra, i Giochi di Bandiera e di Nastri, gli Attori, i Danzatori, gli Artisti da Strada e le Musiche del tempo antico, quando Mons Avium viveva gli splendori del Rinascimento, ci propone uno spettacolo che anima il Centro Storico restituendogli la Sua antica immagine.

Motivazione storica

La Festa rievoca l’arrivo a Della Mondavio di Giovanni Rovere per la presa di possesso del Vicariato dono del Papa Sisto IV in occasione delle nozze con Giovanna Feltria figlia di Federico da Montefeltro.

Il “fatto storico rievocato” ci aiuta a capire il ruolo di Mondavio nel Vicariato che ha caratterizzato l’urbanistica, la cultura, la organizzazione sociale, politica, religiosa, militare ed economica di tutto il territorio della Valle del Cesano, legato ai grandi personaggi, fra i quali: Sigismondo Pandolfo Malatesta, il Card. Piccolomini, il Card. Albornoz, la Famiglia Sforza, Federico da Montefeltro, i Papi Sisto IV e Giulio II, Giovanni, Guidubaldo, Francesco Maria I e II Della Rovere, Francesco di Giorgio Martini, Baccio Pontelli, Raffaello, Piero della Francesca, i ceramisti ed altri.